La certezza del ritorno. Viaggio tra le Città invisibili del teatro Potlach

La certezza del ritorno. Viaggio tra le Città invisibili del teatro Potlach. Giovane Holden Edizioni, Viareggio ISBN: 978-8832922547

Città Invisibili è un progetto artistico interdisciplinare e multimediale che negli anni ha trasformato più di sessanta città di tutto il mondo in grandi spazi teatrali, con proiezioni, teli, luci, musica, teatro, danza, scultura, pittura.
Ogni volta è una messa in scena completamente nuova, poiché si avvale degli artisti e delle associazioni locali (culturali, artistiche, sportive, artigianali, sociali), oltre all’ensemble del Teatro Potlach: attori, ricercatori, architetti, scenografi, archeologi, antropologi.
Lo spettacolo, diretto da Pino Di Buduo (Direttore Artistico e fondatore del Teatro Potlach), è ispirato all’omonimo romanzo di Italo Calvino. Si muove su un percorso tra i quattrocento e i seicento metri, fatto di spazi interni ed esterni, e che in alcune edizioni ha raggiunto anche un chilometro di lunghezza. Attraverso un’analisi antropologica basata su una ricerca storica e culturale, si vuole far riemergere e restituire una città mai vista prima, ma presente nei ricordi dei suoi abitanti e in grado perciò di risvegliare in loro un forte senso di appartenenza. Gli ambienti e i luoghi naturali che sono prescelti (le chiese, le torri, le cantine, le scuole, le piazze, etc.) determinano la struttura della rappresentazione. Musica, teatro, danza, video-arte, performances e istallazioni danno quindi vita a una contaminazione simultanea di generi artistici.

Il progetto del Teatro Potlach non è soltanto un grande evento spettacolare o uno spettacolo itinerante quanto piuttosto un intervento che si struttura e si costruisce sul territorio e da esso dipende. È un intervento non solo artistico ma anche antropologico e sociale che coinvolge in prima persona la realtà in cui si realizza come protagonista stessa dell’evento. L’intento è quello di costringere lo spettatore originario del luogo a rivedere il suo borgo, la sua città o parte di essa sotto un altro aspetto, sottraendola alla routine del quotidiano e mettendo in evidenza le bellezze native dei paesaggi. Un raffinato linguaggio teatrale – videoproiezioni, videomapping, grandi teli – disgrega la normale viabilità delle città e crea passaggi obbligati che dall’esterno conducono a un interno e poi riportano nuovamente all’esterno, davanti a una situazione completamente diversa e a tratti spiazzante. Quindi si costruiscono racconti e situazioni che di volta in volta si legano alle specificità dei luoghi, narrando alle persone del posto la propria storia, le proprie origini che spesso vengono dimenticate o date per scontato. La certezza del ritorno è un tentativo di ricognizione critica su un progetto che ha preso corpo un po’ ovunque sul pianeta ma che, ovunque sia stato, ha ritrovato, come in Calvino, sempre la città dei suoi natali, quella Fara in Sabina che ha accolto anche l’edizione del quarantennale del teatro.

 

INDICE

Πρόλογος (Prologo) ………………..pag. 9
La certezza del ritorno      …………pag. 11