Dal Tibet a Hollywood 

Dal Tibet a Hollywood, Aracne , Roma, 2008, pag 200 ISBN 978-88-548-2036-4

Dal Tibet a Hollywood ce ne passa di strada. E di aria, e di parole, e di pensieri. Fino a che la distanza scolpisca modelli culturali lontanissimi tra loro, talmente distanti da divenire quasi casualmente opposti. Da una parte il cuore di quella che chiamiamo la cultura occidentale; dall’altra la dottrina complessa, complicata per l’occhio esterno, della filosofia e del pensiero buddista. In mezzo agli antipodi culturali, la solita vecchia Europa, che le sue scelte le ha fatte già da un pezzo, e che, dell’occidente “primario”, è diventata alleata da lustri, di più, da secoli. Ma che conserva, ancora e a fatica, la sua vecchia personalità scettica, curiosa e nobile, con uno sguardo viziato ma comunque suo. Cos’hanno in comune Hollywood, l’Europa e il buddhismo? Poco, ma quel poco lo lascia intuire la prima di queste tre parole: hanno in comune il cinema, strumento spesso popolare che, oltre a registrare e conservare, come diceva il grande Bazin, tenta di capire ed accorciare le distanze. Il bello del cinema è che i film sono anche pezzettini di un unico grande racconto, lunghissimo, che alla fine esprime un giudizio approfondito sul segno di un rapporto. E ci pensa Alessandro Izzi, critico cinematografico e studioso appassionato di un buddhismo poco modaiolo, a chiarirci una relazione sottile, affascinante e soggetta spesso a troppi fraintendimenti. Con una calma decisa e precisa nel raccontare quanto c’è dentro ogni singola scena, dentro ogni inquadratura dei film presi in esame, l’autore di questo interessante testo ci aiuta a capire un po’ meglio cosa sia il buddhismo al di là delle tendenze, più o meno giovanili, che colpiscono questa parte di storia del costume occidentale. E lo fa con una conoscenza approfondita e intelligente della materia cinematografica, la quale, dal canto suo, non è mai adoperata freddamente come mero strumento di indagine, ma viene descritta in tutta la sua fruttuosa valenza estetico espressiva.

 

INDICE

Due parole introduttive di Giovanni Spagnoletti
Capitolo O: Cinema e Buddhismo in Occidente (a mo’ d’introduzione)

Parte I: L’Io
Capitolo I: Elogio della mente del Risveglio
1.1 Kundun: Negli occhi di un bambino
1.2 Piccolo Buddha: Una casa all’inizio del mondo
Capitolo II: Oltre il velo di Maya
2.1 Kundun: Llhamo scoperto
Capitolo III: La dottrina attraverso la favola
3.1 Kundun: La verità è (e) un topo
3.2 Piccolo Buddha: Giù la maschera

Parte II: Il Mondo
Capitolo IV: Le strade dell’educazione politica
4.1 Kundun: La Cina è vicina
Capitolo V: L’atto del vedere
5.1 Kundun: Un monaco, un occhio e un cannocchiale
5.2: Kundun e Sette anni in Tibet: Il cinema e il mondo
Capitolo VI: Fuori da qui – Monaci e Viaggiatori
6.1 Sette anni in Tibet: Viaggio in Oriente
6.2 Kalachakra: Viaggio laico nel mito
6.3 Piccolo Buddha: Viaggi in forma di mandala
Capitolo VII: Ritorno a casa: L’atto di ascoltare
7.1 Kundun: I suoni dell’invasione
Capitolo VIII: L’atto di sognare
8.1 Kundun: L’incubo dell’occupazione

Parte III: Trasformazione
Capitolo IX: Il mandala infranto

Postilla

Bibliografia essenziale

Ringraziamenti