Skenè

Skenè, è una collana nata da una collaborazione tra deComporre e il collettivo teatrale Bertolt Brecht di Formia. La collana comprende una serie di volumi che si prefiggono di raccontare le tappe di un’esperienza ormai quarantennale di spettacoli teatrali, di produzioni e di laboratori ormai profondamente radicati nella Realtà del Sud Pontino. Per sua natura la collana é composta da testi incredibilmente eterogenei: dagli scritti di scena, alle recensioni, dai volumi di memorie ai racconti nati nel teatro e col teatro. Non si tratta, quindi, del mero racconto di un’esperienza, ma, in filigrana, del tentativo di una composita riflessione sul senso di un radicamento del territorio e, al tempo stesso, di un’apertura all’altro, al diverso, al nuovo.

Skenè è incontro e racconto, è rievocazione e scoperta, è il tentativo di superare la vocazione locale delle esperienze attraverso una condivisione che sia ad un tempo critica e nostalgica.

Collana delle edizioni deComporre diretta da Alessandro Izzi.

I libri della collana:

izzi_alessandro_copertina_la_finestra_sulla_scenaAlessandro Izzi: La finestra sulla scena
In questo volume sono raccolte le recensioni degli spettacoli delle due passate stagioni di teatro organizzate dal Bertolt Brecht di Formia e precedentemente ospitate sulla pagine telematiche del sito del collettivo teatrale. Si tratta di testi eterogenei che forniscono un panorama abbastanza esaustivo dell’attività di programmazione e divulgazione teatrale nel territorio formiano, calati all’interno di un percorso di documentazione dell’attività svolta che è importante per una realtà che si avvia a compiere il suo quarantesimo anni di età.

 

 


perrone_pompeo_copertina_trickster_circus_pericolo_in_pistaPompeo Perrone: Trickster circus
Quello che avete tra le mani è il secondo volume della collana Skenè, nata dalla collaborazione tra il teatro Bertolt Brecht di Formia e la casa editrice deComporre di Gaeta. Un libro molto diverso dal primo (che era un testo addirittura di critica teatrale) e che, potete giurarci, sarà molto diverso anche dal terzo che si annuncia come libro di memorie, di ricordi, di racconti e di incontri. Trickster circus, invece, è un libro per ragazzi. Un romanzo scritto e pensato per il pubblico dei più giovani, ma che non mancherà di coinvolgere e divertire anche i più grandi.

 

 

 


aavv_copertina_come_un_albero_che_cresce_40_anni_di_bertolt_brecht
Come un albero che cresce
non è un libro sulla storia del Collettivo teatrale Bertolt Brecht di Formia, ma un libro di storie. Lo si potrebbe dire, rubando le parole ad Alecchino, una sinfonia di concertate pezzette che, senza ambire all’utopia della completezza, è un mosaico di suggestioni, di ricordi, che si accavallano senza un ordine cronologico preciso, di speranze e di tanta tanta voglia di Teatro. Un libro di cuore, collettivo, in cui ciascuno ha messo un pezzetto, un pensiero, un’immagine. Il tutto unito dal filo forte del non voler mai smettere di sognare insieme.

 

 

 


racconti-di-fernandoMaurizio Stammati: I racconti di Fernando
Fernando era alto, altissimo. Era talmente alto che, quando ti si metteva di fronte, la sua ombra era così larga e così spessa che sembrava che fosse arrivata la notte e per questo Fernando, al mio paese, era chiamato da tutti: la montagna!
Fernando arrivava, posava il secchio, prendeva la canna, buttava la lenza a mare e iniziava a fare la cosa più straordinaria che sapeva fare: Raccontare.

Sì, Fernando sapeva raccontare…

 

 


Mdiariaurizio Stammati: Diari d’Albania
Ecco lo so, alla fine perché io sono qui. Per Graziano, che per tre ore torna a quella vita giovane che qualcuno gli ha rubato. Per Archer, che cammina tutto il tempo a schiena curva come un ragno che quando sente l’applauso dei compagni si commuove.
Mi trovo qui perché, quando mi rotolo con loro in terra o sopra gli assi sgangherati, gli assomiglio, torno come loro.
Sono qui per mille altre ragioni che mi stringono il petto, mi tolgono il fiato.
Sì, lo so perché sono qui, ai campi apache dei bimbi Rom!

 

 


Alessandro Izzi: Storia di Manush – raccontata da chi non c’era
Manush dimentica carne e pane. Dimentica la minestra e i funghi freschi del bosco. Se vuoi vivere, d’ora in avanti, una sola cosa devi mangiare fino a che non ne rimane più neanche una briciola. Devi mangiare tutto il tempo. Tutto il tempo che resta per pensare
.
E io l’ho fatto. Ho mangiato i minuti, ho mangiato le ore e ho mangiato i giorni interi. Con la pancia piena di niente mi sono riempito gli occhi di vuoto. E ho passato i giorni a fare quello che facevo anche prima. Lo spettacolo del circo non lo ferma nessuno.

Da questo racconto lo spettacolo Zingari Lager di e con Maurizio Stammati